Crisi energetica e prossimi scenari, il tema delle transizioni (energetiche, ecologiche e digitali) e le energie rinnovabili: sono alcuni dei temi toccati durante l’intervista fatta all’ Ing. Orazio Iacono, Amministratore Delegato del gruppo Hera.
Dove sta andando e come sta evolvendo la crisi energetica e quali scenari ci saranno nei prossimi mesi?
Come sappiamo, l’invasione russa dell’Ucraina ha modificato in maniera repentina la situazione geopolitica e macroeconomica in Europa e ha ulteriormente aggravato una crisi energetica che in realtà era già in corso: in particolare, la forte esposizione del Continente alla disponibilità di gas russo, solo recentemente mitigata da stoccaggi e diversificazione degli approvvigionamenti, ha fatto impennare i prezzi di tale commodity a livelli prima inimmaginabili. La stessa tendenza ribassista dei primi mesi autunnali va letta con attenzione, perché è stata aiutata non solo dal clima straordinariamente mite, ma anche da un fattore chiaroscurale come quello rappresentato dalla domanda industriale in calo (in Italia i consumi si sono ridotti del 23,3% rispetto a ottobre 2021).
Le previsioni per l’inverno conservano pertanto elementi di incertezza e rischiosità, indici di una situazione molto volatile e ancora lontana dai livelli pre-crisi del prezzo del gas, che giustifica ampiamente i piani di emergenza predisposti.
Hera segue alcune filiere gestite dai mercati vincolati come l’igiene ambientale e quella del settore idrico: come vuole operare Hera in queste filiere e che ruolo vuole dare a questi settori?
Nell’area ambiente, il Gruppo Hera si occupa di servizi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti, mentre nell’area ciclo idrico integrato sono ricompresi i servizi di captazione, potabilizzazione, distribuzione, fognatura e depurazione.
In particolare, per quanto concerne il settore rifiuti, quello italiano sta affrontando una serie di importanti riforme strutturali e, in futuro, la sfida per il comparto coinciderà con l’obiettivo dell’Unione europea in materia: creare un sistema economico e sociale fondato sul riciclo, limitando la produzione di rifiuti e utilizzando questi come una risorsa. Per questo, negli ultimi anni la legislazione europea ha iniziato a considerare la gestione dei rifiuti non più come una questione legata semplicemente alla salute pubblica e all’ambiente, ma come uno dei settori chiave all’interno delle strategie per l’uso efficiente e sostenibile delle risorse.
La tutela delle risorse ambientali, del resto, è per il Gruppo Hera un obiettivo prioritario, così come la massimizzazione del loro riutilizzo. Infatti, per la multiutility l’economia circolare è parte integrante dello scopo sociale. Chiudere il cerchio è una logica che applichiamo in modo trasversale a tutti i business: dalla gestione sostenibile dei rifiuti a quella della risorsa idrica, operando per rigenerare le risorse naturali e promuovere un loro più efficace utilizzo.
Nel 2021, nei territori serviti dal Gruppo Hera la raccolta differenziata si è attestata al 65,3%, di cui il 91% avviato a recupero, alimentando un’economia circolare che impiega 18 mila lavoratori e vale 16 miliardi di euro di fatturato all’anno. E proprio nella filiera ambiente, il Gruppo è primo operatore in Italia con un centinaio di impianti all’avanguardia e 6,8 milioni di tonnellate di rifiuti trattati ogni anno. Primato che continuiamo a consolidare grazie a nuove acquisizioni, allo sviluppo commerciale, all’incremento delle attività di recupero e riciclo e a sempre nuovi progetti a supporto dell’economia circolare, molti dei quali vedono il coinvolgimento diretto dei cittadini.
Anche nel settore idrico il Gruppo Hera ha un primato: quello di essere ai primi posti a livello nazionale per la qualità tecnica, come stabilito dalla recente classifica dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) che fa riferimento al biennio 2018-19 e ha l’obiettivo di verificare qualità ed efficienza delle infrastrutture idriche e dei livelli di servizio.
Un risultato che premia i significativi investimenti, superiori alla media nazionale, gli impianti all’avanguardia, l’utilizzo delle migliori tecnologie per la gestione efficiente del ciclo idrico e il lavoro di numerosi professionisti impegnati ogni giorno a garantire continuità, sicurezza e qualità del servizio, sempre in linea con le strategie di sostenibilità ed economia circolare della multiutility.
Nei primi nove mesi del 2022 gli investimenti nell’area ciclo idrico integrato ammontano a 135,1 milioni di euro, in crescita di 14,9 milioni rispetto all’anno precedente, riferiti principalmente a estensioni, bonifiche e potenziamenti di reti e impianti, oltre che agli adeguamenti normativi riguardanti soprattutto l’ambito depurativo e fognario.
Un quadro complessivo di come Hera si sta muovendo nel settore delle energie rinnovabili e delle tecnologie legate alla circolarità e al riuso.
Per il Gruppo Hera il contrasto al cambiamento climatico è cruciale e si traduce in un’azione ad ampio raggio che va dalla vendita di energia elettrica rinnovabile e gas con emissioni compensate alla promozione dell’efficienza energetica, in una logica inclusiva che, coinvolgendo anche clienti e fornitori, contribuisce ad aumentare le stesse possibilità di successo della transizione auspicata anche da Bruxelles.
Le competenze e il portafoglio multibusiness della multiutility, uniti ai continui investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, rappresentano i driver strategici che hanno permesso negli anni al Gruppo Hera di sviluppare soluzioni integrate all’avanguardia nell’ambito delle “energie pulite”, in linea con i programmi delineati all’interno del Piano industriale. Quest’anno, in particolare, abbiamo presentato due progetti molto innovativi che si inseriscono all’interno delle strategie del Gruppo Hera per un uso sempre più efficiente delle risorse, con riduzione dei consumi, soluzioni per la circolarità e il riuso attraverso pratiche di economia circolare e simbiosi industriale, in ottica di sostenibilità ambientale ed energetica.
A settembre abbiamo annunciato lo sviluppo di un impianto “power to gas” capace di convertire energia elettrica rinnovabile e acque reflue in idrogeno “verde” e, poi, in biometano che può essere stoccato e distribuito attraverso la rete gas cittadina. E lo stesso ossigeno, separato durante la generazione dell’idrogeno, torna utile per aumentare l’efficacia della depurazione delle acque. Collocato a Bologna all’interno del più grande depuratore gestito dalla multiutility, rappresenta una delle prime realizzazioni di questo tipo a livello internazionale ed è reso possibile grazie alle sinergie tra decarbonizzazione energetica e depurazione delle acque. A regime, grazie a una potenzialità di 1 MW, l’impianto potrà produrre circa 190 Nm3/h di green gas, evitando l’emissione in atmosfera di circa 50 Nm3/h di anidride carbonica, corrispondente all’impatto annuo di circa 400 automobili. Si tratta di un vero e proprio progetto faro in ottica di economia circolare: nel produrre metano utile a coprire i consumi annui di 1.200 famiglie, infatti, l’impianto si servirà ogni giorno delle acque di scarico di circa 50 persone.
Inoltre, da circa due anni abbiamo avviato una sperimentazione per il riuso delle acque in agricoltura presso l’impianto di depurazione di Cesena attraverso l’innovativo progetto di ricerca denominato VALUE CE-IN (“VALorizzazione di acque refLUE e fanghi in ottica di economia CircolarE e simbiosi INdustriale”), portato avanti in collaborazione con ENEA e Università di Bologna. Si tratta di un esempio concreto di circolarità nell’ambito del ciclo idrico, che riutilizza le acque reflue depurate per scopi agricoli, valorizzando le sostanze nutrienti (tra cui azoto, fosforo e potassio) e riducendo il ricorso a concimi chimici di sintesi.
Le grandi questioni delle transizioni (ecologiche, energetiche, digitali ecc.): come intende comportarsi Hera e qual è la sua visione per il futuro?
La crisi energetica e gli effetti ormai evidenti dei mutamenti climatici rappresentano acceleratori della transizione ecologica. Per noi passa anche dallo sviluppo di più fonti rinnovabili: penso per esempio alla nostra produzione di biometano, oggi pari a oltre 8 milioni di metri cubi all’anno, che intendiamo quadruplicare al 2030, ma penso anche all’idrogeno come vettore energetico, per il quale proprio quest’anno abbiamo avviato nuove iniziative, tra cui l’impianto power-to-gas presso il depuratore di Bologna sopra citato. Per non dire del fotovoltaico, con un programma di installazione di impianti su discariche esaurite, impianti del ciclo idrico e abitazioni private. La frontiera delle energie green sarà, pertanto, centrale anche nel prossimo piano industriale del Gruppo Hera e si concretizzerà attraverso diversi progetti legati all’elettrificazione, alla produzione di biometano e di idrogeno “verde”.
Tra gli esempi dell’impegno del Gruppo Hera per la transizione energetica verso la neutralità di carbonio, puntando sui green gas, e contribuire alla lotta al cambiamento climatico vorrei menzionare in particolare lo sviluppo del modello evoluto di contatore NexMeter. Già certificato per il suo impiego nella distribuzione anche domestica di metano e idrogeno, NexMeter è primo nel suo genere anche a livello internazionale sia per tecnologie all’avanguardia sia per le sue funzioni di sicurezza: un “piccolo computer” capace di intercettare in tempo reale anche minime perdite o scosse in caso di eventi sismici. La prima sperimentazione sul campo di NexMeter con l’utilizzo dell’idrogeno in una rete di distribuzione gas cittadina ha preso il via a novembre a Castelfranco Emilia, nel modenese, nell’ambito del più ampio complesso di attività finalizzate a certificare l’intera filiera del Gruppo Hera come abilitata all’uso dei green gas. In particolare, l’attività ha visto l’immissione di una miscela di metano e idrogeno in una porzione dell’infrastruttura gas della città emiliana gestita da Inrete Distribuzione Energia, la società del Gruppo Hera che svolge l’attività di distribuzione del gas naturale e dell’energia elettrica. Questa iniziativa, che ha coinvolto una trentina di famiglie, è la prima di questo tipo in Italia e ha l’obiettivo di studiare soluzioni innovative per l’utilizzo dei green gas, vettori energetici a basso impatto ambientale che, a regime, potranno contribuire alle esigenze di decarbonizzazione del territorio, con importanti benefici per l’ambiente.
E certamente non vanno dimenticate le azioni che stiamo mettendo in campo per potenziare la resilienza delle nostre reti per far fronte ai cambiamenti climatici, soprattutto nel settore idrico ed elettrico. Sono situazioni che richiedono molta attenzione e grandi investimenti, soprattutto per gestire la risorsa idrica in modo sostenibile, e che vanno a beneficio dei territori in cui operiamo e del sistema Paese.
Crediamo molto, inoltre, anche nella transizione digitale: gestiamo le reti in modo sempre più automatizzato ed efficiente, abbiamo sviluppato algoritmi – anche predittivi – che elaborano la grande mole di dati raccolti e, in questo modo, supportiamo la manutenzione e pianifichiamo gli investimenti. Questi aspetti non riguardano solo il mondo reti ed energia, ma anche i servizi ambientali, che gestiamo in modo sempre più efficiente e rispettoso dell’ambiente. Questi sono anni di rapidi cambiamenti, sia per gli eventi da cui sono scaturiti, sia per le tecnologie sempre più sofisticate che abbiamo a disposizione. E il Gruppo Hera si farà trovare pronto anche attraverso un aggiornamento costante delle competenze e i percorsi di innovazione che riguardano le nostre persone, tutti i nostri business e servizi.
È una visione di futuro che abbraccia vari aspetti, senza dimenticare che per il Gruppo Hera qualsiasi transizione deve essere giusta, inclusiva e non deve lasciare nessuno indietro. Per questo intendiamo supportare i territori che serviamo con questo approccio, procedendo con passo deciso ma graduale, programmando e accompagnando i territori con soluzioni calate e che tengono conto dei bisogni delle comunità locali che serviamo.
A livello personale e umano un riscontro sulla sua esperienza professionale in Hera: come si trova in questi primi mesi di lavoro?
È stato per me un grande onore e, al tempo stesso, una grande responsabilità, essere chiamato in un’azienda così importante a livello nazionale e territoriale, capace di contribuire in modo decisivo allo sviluppo socio-economico dei territori e alla qualità della vita dei cittadini, tanto più in ragione del particolare momento storico che stiamo attraversando. Infatti, anche durante questo anno particolarmente complesso dal punto di vista economico e sociale, grazie alla nostra solidità e alla resilienza del nostro modello multi-business abbiamo continuato a garantire qualità e continuità dei servizi e, allo stesso tempo, abbiamo messo in campo numerose azioni di sostegno per tutti i nostri stakeholder, a partire da lavoratori, clienti e fornitori.
In questi primi 8 mesi ho avuto modo di conoscere una realtà bella e complessa e l’ho fatto anche attraverso tutte le persone che, direttamente o indirettamente, mi hanno supportato. Il Gruppo Hera è una multiutility riconosciuta e apprezzata dall’esterno, e da quando sono qui ho potuto veramente toccare con mano la grande professionalità di tutti. Sono stato immediatamente colpito dalla capacità di coniugare l’impegno per la creazione di valore con la grande ricerca in innovazione, dalla dedizione con la quale tutte le persone svolgono la propria attività, dalla passione che ogni giorno profondono per consentire all’azienda di raggiungere i propri obiettivi e adempiere alla missione istituzionale del Gruppo di assicurare servizi essenziali a milioni di cittadini.
(Si ringrazia l’Ufficio stampa del Gruppo Hera per la disponibilità nell’organizzare l’intervista).
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