La società Sherwin-Williams Italy S.r.l., con sede legale in Pianoro (BO), ha attivato la procedura per il
licenziamento collettivo di 59 dipendenti attualmente impiegati presso lo stabilimento di Pianoro. Come si legge dal comunicato dell’azienda, le motivazioni arrivano “già a partire dal 2018 si erano manifestati segnali di deterioramento ciclico in molte economie avanzate ed emergenti. Sulle scarse prospettive globali di crescita economica gravavano i rischi relativi ad un esito negativo del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina e quelli riguardanti il possibile riacutizzarsi delle tensioni finanziarie nei paesi emergenti oltre che le modalità con le quali avrebbe avuto luogo la Brexit. Successivamente, negli ultimi due anni e mezzo, il mondo intero ha dovuto affrontare la drammatica emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di COVID-19, che ha comportato un ulteriore drastico e imprevisto calo della produzione industriale, e l’Italia, come noto, è stato fra i Paesi più colpiti in Europa. A ciò si aggiunga il conflitto tra Ucraina e Russia, in corso ormai da oltre 9 mesi, che ha causato un drastico ed improvviso aumento dei prezzi dell’energia (es. gas, energia elettrica, petrolio, carbone) e di molte materie prime non energetiche (es. frumento, mais, legno e alcuni metalli, come nichel, acciaio e alluminio). Inoltre, il conflitto ha provocato l’interruzione delle catene di approvvigionamento con significativi blocchi alle esportazioni e alle importazioni. La guerra in territorio ucraino sta quindi affossando le prospettive di ripresa economica post-pandemia delle economie non solo europee, ma mondiali”.
Il commento a caldo della Uiltec Emilia Romagna: “Nella giornata di oggi abbiamo ricevuto per le vie brevi e successivamente attraverso comunicazione ufficiale l’ avvio delle procedure di un licenziamento collettivo per almeno 59 persone nell’azienda Sherwin-Williams Italy S.r.l dello stabilimento di Pianoro. La decisione aziendale arriva come un fulmine a ciel sereno perchè fino ad oggi avevamo gestito la situazione di contrazione dei mercati di riferimento con gli ordinari strumenti di ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria) questa accelerazione ci pare assolutamente ingiustificata soprattutto rispetto alle logiche di questo territorio. Territorio nel quale anche attraverso la collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e le parti sociali si sono sempre trovate delle soluzioni a tutela di lavoratrici e lavoratori. Le norme in materia ci impongono di chiedere immediatamente un incontro con l’impresa cosa che faremo nelle prossime ore. Allo stesso tempo sono convocate una serie di assemblee per condividere insieme alle lavoratrici e ai lavoratori un percorso per opporsi a tale decisione. L’Emilia Romagna ha sempre trovato nei rimandi al Patto per il Lavoro l’accordo nel quale prima di ricorrere ai licenziamenti bisogna mettere in campo tutte le iniziative per difendere ogni singolo posto di lavoro. Anche in questa regione, certamente piu’ fortunata di altre zone dell’italia è prioritario per il sindacato difendere la piena occupazione soprattutto in un momento di difficoltà , in cui anche chi ha un lavoro vede il suo tenore di vita eroso dall’inflazione e dall’aumento delle bollette energetiche. Già da oggi ci attiveremo anche nei confronti delle Istituzioni e di tutte le forze politiche che ci vorranno sostenere in questa nuova battaglia contro le scelte opportunistiche delle multinazionali.”
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