Nella vita non bisogna mai perdere la pazienza! E siccome pensiamo di essere persone pazienti proviamo a rispiegare le nostre ragioni. Ma prima di iniziare vogliamo ricordare alcune cose.
Nella nostra idee di relazioni sindacali la partecipazione è alla base di ogni approccio e percorso di confronto. Partecipare significa saper ascoltare chi hai di fronte e cercare di capire cosa ti sta rappresentando. Da mesi cerchiamo di spiegare a questa direzione aziendale il disagio dei lavoratori di questa impresa! un disagio che prima che nelle azioni di lotta si era conclamato nella continua emoragia di professionalità con le dimissioni sia di lavoratori esperti che alla prima esperienza e contatto con l’azienda!
In cambio continuiamo però a ricevere proposte che fanno solo finta di ascoltare la rappresentazione del nostro disagio. Diventa seccante per non dire offensiva anche la pratica, per quanto legittima, di produrre comunicati aziendali alle maestranze interpretativi dello stato del confronto con una periodicidità mai vista in nessuna azienda in cui facciamo contrattazione.
Comunicati spesso intrisi di un “paternalismo padronale” ormai vecchio, e lo ripetiamo, irrispettoso non tanto nei confronti del sindacato e dei suoi funzionari ma proprio dei lavoratori a cui con fare “inutilmente didattico” cercate di spiegare le vostre verità assolute.
Ora, se da un lato la disponibilità sulla consumazione del pasto che riteniamo ancora provocatoria rispetto a costi e ripartizione degli oneri può anche meritare un approfondimento, evidentemente sulla questione della esigibilità dei percorsi professionali forse dobbiamo essere più chiari! Perché evidentemente il sindacato nella sua richiesta di trovare soluzioni condivise per rendere oggettivi e praticabili i percorsi di crescità lo fa solo perché nei fatti tali percorsi oggi non sono fatti sulla base di una corretta applicazione ed interpretazione del CCNL ma solo su quella della vostra insidacabile ed indiscutibile decisione, troppo spesso scollegata dalla valutazione puntuale della prestazione delle persone e dalle competenze dimostrate ma condizionata da altri fattori. Ebbene se ad un lavoratore, che continua a dare un certo contributo professionale resta solo la soluzione legale, è evidente che questo giudizio non è palesemente oggettivo!
Sul premio poco aggiungiamo se si pensa di risolvere l’assenteismo così, con un meccanismo premiale che di fatto pregiudica il conseguimento di gran parte del premio alla possibilità di curarsi anche un banale raffreddore.
La cosa su cui avete invece assolutamente ragione è che il momento è difficile e complicato. Tra difficolta di mercato, pandemia latente e plastic tax bisognerebbe fare ragionamenti insieme su come affrontare questi problemi ed invece stiamo qui inutilmente a darci delle legnate (ovviamente sindacalmente parlando). Su questo ve ne diamo atto avete continuato ad inserire persone nell’organico e speriamo che non vi farete condizionare dalle nostre diatribe per completare questi inserimenti. Un vero peccato non poterne gioire insieme, valorizzandolo sul territorio come esperienza positiva, in un momento in cui così tante difficoltà stiamo attraversando.
Ferrara, 03 agosto 2020
Segreterie Territoriali di Filctem-CGIL Femca-CISL Uiltec-UIL
Leave a Reply